Un dispositivo che analizza l’uva e invia i dati tramite smartphone in modo da poterne stimare le tempistiche della vendemmia. Robot capaci di monitorare i vigneti. Sensori che, utilizzati in cantina, tengono sotto controllo il processo di vinificazione. Strumenti in grado di recuperare gli scarti di produzione e di trasformarli in bioplastiche e materiali per l’edilizia.
Ecco alcune delle novità tecnologiche che sono entrate nel mondo dei vini e trasformano questa realtà rendendola più sostenibile, efficiente e tecnologica. Si tratta infatti di alcuni dei primi risultati, al momento sperimentali e di prototipo, ottenuti nell’ambito del progetto di ricerca “Sostinnovi, sostenibilità e innovazione nella filiera vitivinicola“, presentati in un workshop al Tecnopolo di Reggio Emilia.
Il progetto Sostinnovi, partito ad aprile del 2016 e destinato a concludersi a marzo del 2018, valuta la sostenibilità di tutta la filiera vitivinicola, dalla vigna fino alla produzione del vino e soprattutto alla gestione degli scarti. Grazie a strumenti innovativi, primi fra tutti i droni, è possibile monitorare e determinare il grado di maturazione dell’uva con una foto in cloud. Dopo di che interviene un algoritmo che, in base a tutta una serie di analisi fatte in precedenza per tarare il sistema, è in grado di dire grosso modo il livello di maturazione, il contenuto di sostanze fenoliche e quindi se l’uva incomincia ad essere pronta per la raccolta.
Grazie ai droni si evitano quindi le continue e manuali ispezioni in campo e questo si traduce in un risparmio non solo di tempo, ma anche di soldi e spese.
I droni, sempre sul campo, sono in grado di fare monitoraggi ad ampio raggio con una visione pari se non migliore di quella di un’operatore umano.
Una grande innovazione che colpisce anche il settore dei vini e di tutta la loro lavorazione.