RACCOLTA DEI POMODORI GREEN GRAZIE AI DRONI
I pomodori sono uno dei simboli dell’Italia, ma anche uno dei prodotti più coltivati al mondo (insieme alle patate), con oltre 4,6 milioni di ettari dedicati a questo tipo di coltivazione.
Il cambiamento climatico e le numerose e variabili avversità parassitarie che la interessano hanno però reso molto difficoltosa l’efficace coltivazione di questi ortaggi negli ultimi anni e il rischio di danni e di annate poco profittevoli è in forte aumento.
Da qui l’utilizzo delle nuove tecnologie per l'agricoltura di precisione, con i droni in prima linea, introdotte proprio per migliorare le produzioni di pomodoro dal punto di vista quantitativo e qualitativo.
L'uso dei droni infatti non solo permette di abbassare l'impatto ambientale delle colture (soprattutto su scala industriale) per una migliore sostenibilità, ma anche di monitorare tutte le fasi di produzione, migliorare la salute del terreno e delle piante e abbassare i costi di produzione.
Con i droni si ha infatti un minor dispendio idrico, minor utilizzo di personale e minori tempi di lavoro, con la massima sicurezza.
I droni utilizzati per le coltivazioni dei pomodori sono dotati di speciali videocamere ad infrarossi che consentono agli agronomi di monitorare gli appezzamenti e rilevare in tempo reale tutte le anomalie, in modo da intervenire tempestivamente e in modo mirato a seconda dell’emergenza.
In pochi minuti, i droni permettono di avere una panoramica completa dello sviluppo dell’intera coltivazione.
Una volta a terra, il drone è in grado di elaborare i dati raccolti e di garantire così un’analisi del terreno e della coltivazione che diventa una “mappa di prescrizione” precisa e puntuale, che contiene la lista di azioni correttive da svolgere in ogni singolo angolo di appezzamento.
Grazie ai droni, gli agronomi hanno quindi in mano informazioni preziose sulle quantità di acqua e di sostanze nutritive da distribuire, consentendo un utilizzo intelligente delle risorse e un minimo impatto ambientale.