Droni in agricoltura al servizio della lotta biologica

Lotta biologica con i droni

La complessità di un ecosistema varia a seconda di quanto sia naturale o modificato  dall'uomo. Una minore biodiversità implica anche un equilibrio biologico meno elevato.

In una foresta, ad esempio, grazie alla presenza notevole di specie animali e vegetali diverse tra loro, c'è un equilibrio biologico che tiene a bada esplosioni di malattie o di fitofagi dannosi. Al contrario, in un ciliegeto, l'arrivo di un moscerino dei piccoli frutti può essere destinato a diventare una catastrofe.

Il concetto di lotta biologica nasce da questa esigenza, adattando ad un agrosistema un'idea già esistente in natura.

La lotta biologica è una tecnica agricola che sfrutta l'uso degli antagonisti esistenti nell'ambiente naturale al fine di controllare le popolazioni fitoparassite e fitofaghe, per prevenire o ridurre i danni causati dagli organismi dannosi.

Ha lo scopo di proteggere le colture in modo totalmente naturale, evitando l'utilizzo di sostanze chimiche che potrebbero danneggiare l'ambiente.

Per questo tipo di distribuzione, il drone si rivela il mezzo ideale e più economico, oltre al fatto che garantisce un alto livello di precisione.

Le capsule contenenti i microrganismi utili vengono caricate nel serbatoio che il velivolo ha a disposizione e vengono rilasciate in modo omogeneo, coprendo una vasta area in un tempo breve.

Grazie al software in dotazione è possibile controllare il volo e gestire in modo autonomo la corretta quantità di capsule da rilasciare in base al tipo di coltivazione e alle esigenze della situazione.

Dalla stazione di terra viene monitorata tutta l'operazione e si può verificare quando il serbatoio è vuoto per fermare la distribuzione e procedere alla ricarica.

Con un singolo volo si potrebbero coprire fino a 5 ettari in meno di un quarto d'ora. Questo è solo uno dei numerosi vantaggi  che la distribuzione attraverso l'uso dei droni offre all'agricoltore:

  • L'impatto ambientale è nullo

  • Nessun rischio di perdita produttiva

  • Si può lavorare anche con ostacoli in campo

  • Agisce anche in condizioni meteorologiche non ottimali

Alcuni degli esempi più consolidati di lotta biologica consistono nel Trichogramma Brassicea che  viene usato soprattutto contro le larve della Piralide e nel Phytoseiulus persimilis, usato contro la diffusione del ragnetto rosso.

Questi parassiti attaccano soprattutto le coltivazioni di pomodori, mais, alberi da frutti, peperoni, fagioli, agrumi, carote, melanzane e peperoni, provocando seri danni alla produzione.

La Piralide del mais è considerata uno dei maggiori fitofagi delle coltivazioni di questo cereale ed è molto diffusa nelle regioni centrali e settentrionali dell'Italia. Per evitare di avere delle perdite produttive consistenti, l'impiego dei droni si rivela molto utile, perché grazie alla lotta biologica si può contrastare questo tipo di insetto inserendo nell'agrosistema il Trichogramma brassicae, il suo antagonista naturale.

Si tratta di un parassitoide oofago di alcune specie lepidotteri che depone le sue uova all'interno di quelle della Piralide, provocandone quindi la morte.

Attraverso l'utilizzo dei velivoli è possibile effettuare una distribuzione adeguata del Trichogramma brassicae sulle coltivazioni, ottenendo dei risultati ottimali e proteggendo al meglio le piante.

L'impatto ambientale di questo tipo di operazioni è nullo e ci sono dei grossi vantaggi anche dal punto di vista economico, poiché nessuna pianta viene danneggiata, al contrario di quanto può avvenire con l'utilizzo di prodotti chimici.

Un altro esempio di lotta biologica è quello che prevede la distribuzione del Phytoseilus persimilis, antagonista naturale del ragnetto rosso.

Quest'ultimo è un acaro che attacca principalmente la soia, ma è in grado di infestare anche un elevato numero di piante come pomodoro, canapa, mais e molto altro.

Il Phytoseilus persimilis è un abile predatore del ragnetto rosso che pur essendo di piccole dimensioni è in grado di causare danni ingenti a causa della sua rapida capacità riproduttiva, favorita soprattutto dal clima caldo e umido di alcune zone.

Il ragnetto rosso è presente nella parte inferiore della foglia e da qui perfora le cellule, succhiandone il contenuto. Le cellule morte assumono un colore giallo e la pianta è destinata a morire in poco tempo a causa della riduzione della fotosintesi.

Il Phytoseilus persimilis viene impiegato in tutto il mondo per proteggere le coltivazioni, anche su ampie superfici e si nutre della sua preda in tutti gli stadi, dall'uovo all'adulto, oltre ad avere un'ottima capacità di ricerca e di esplorazione.

Per ottenere un risultato soddisfacente, il lancio per la distribuzione di questi insetti deve avvenire precocemente, sin da quando iniziano a comparire i primi ragnetti isolati e anche per questo motivo l'uso del drone si rivela la soluzione migliore.

L'unica alternativa al velivolo, infatti, sarebbe quella della distribuzione manuale che, oltre a non garantire un'adeguata erogazione del prodotto sull'area interessata, diventa dispendiosa e difficoltosa.

Mettendo in atto le pratiche di lotta biologica si dà la priorità alla salute pubblica e dell'ambiente, un obiettivo che diventa sempre più importante raggiungere


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Cristian Montà

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