Droni per controllare le acque costiere e studiare i fenomeni meteo
Arriva dall’Australia la notizia che presto, proprio laggiù, i droni inizieranno ad essere usali per pattugliare le acque di confine a largo delle coste del New South Wales, tra Botany Bay e Ulladulla, a sud di Sydney.
Non solo il controllo delle acque, ma anche raccolta dati meteorologici
Gli USV, Unmanned Surface Vessel, sono droni marini senza pilota a bordo: una sorta di imbarcazioni che navigano tra le onde e vengono anche chiamati “Bluebottle” da OCIUS, Società che li produce.
Hanno la capacità di restare costantemente a galla e navigare per mesi, facendo ritorno alla base solo per operazioni di manutenzione prestabilite. Questo, perchè ricavano energia dal vento, dal sole e dalle stesse onde.
Possono muoversi nell’acqua a una velocità di 5 nodi (poco più di 9 km/h) portando con sé un payload limite di 300 kg a cui è in grado di fornire alimentazione fino a 50 watt.
Grazie a questi droni, operatori e guardia costiera risparmiano tempo e, soprattutto, riducono al minimo gli interventi diretti in mare.
Droni con compiti di controllo, ma anche ricerca scientifica, per raccogliere dati meteorologici soprattutto allo scopo di scoprire il prima possibile se sono in arrivo un ciclone, un terremoto o uno tsunami.