I DRONI PER SALVARE MELE E PESCHE IN TRENTINO
AGRICOLTURA DI PRECISIONE CON I DRONI
Come abbiamo detto molte volte, i droni si stanno rivelando un’innovazione fondamentale per l’agricoltura in molti ambiti, permettendo una riduzione dei tempi, del personale e dei costi, oltre a un notevole miglioramento nella precisione dei dati raccolti.
Adesso, in Trentino, i droni diventano anche uno strumento per la lotta alla mosca mediterranea della frutta.
Questo insetto, di origine africana e arrivato in Italia a causa soprattutto dei cambiamenti climatici, oggi minaccia la produzione di mele e pesche, provocando danni a centinaia di coltivazioni.
Un tempo, per contrastarlo ed evitare di perdere i raccolti, venivano impiegate massicce dosi di insetticidi, che però non potevano più essere utilizzati a ridosso del periodo della raccolta.
L’uso dei droni per la salvaguardia della frutta permette di ridurre l’uso di questi insetticidi
I droni vanno a contrastare la presenza di questi insetti dannosi, riducendone il tasso di natalità, attraverso un sistema di controllo genetico degli insetti nocivi che prende il nome di “tecnica del maschio sterile” (Sterile insect technique – SIT).
Questa tecnica, che consiste nel rilasciare nei frutteti insetti maschi sterili della stessa specie, che appunto riduce il tasso di natalità degli insetti dannosi, veniva già utilizzata, ma manualmente.
La Fondazione Edmund Mach (Fem) ha iniziato a sperimentare la tecnica del rilascio attraverso i droni
Questo permette una grande riduzione dei tempi e dei costi, andando a salvare le coltivazioni di mele e pesche in Trentino.
Secondo i dati, il mercato dei droni applicati all’agricoltura è destinato a crescere del 400% nei prossimi 5 anni.