I DRONI PER UN'AGRICOLTURA INNOVATIVA
A Pisa i droni per monitorare i campi coltivati
Un campo di mais e un drone. A Pisa l’agricoltura diventa innovazione.
Un drone con sensori di alta qualità, capace di monitorare lo stato delle colture e di effettuare diagnosi precoci su infestazioni e malattie, ha iniziato il suo lavoro dal cielo su un campo di Mais.
Un’iniziativa che si inserisce nel progetto PIT (Progetto Integrato Territoriale) del Centro di Ricerche Agro-Ambientali 'Enrico Avanzi' dell’Università di Pisa.
Un progetto diretto dal ricercatore Nicola Silvestri in collaborazione con il Dipartimento Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali e del Centro di Geo-Tecnologie dell'Università degli Studi di Siena che, con l’aiuto di un team interdisciplinare, ha dato vita a diverse attività sperimentali con l’obiettivo di valutare dati telerilevati in agricoltura.
La durata del progetto sarà di 2 anni e prevede l’utilizzo di droni con voli programmati in relazione allo sviluppo delle colture.
Il ricercatore a capo, Nicola Silvestri, spiega così:
“La gestione dell’azienda agraria costringe l’agricoltore a una continua attività di monitoraggio dello stato fitosanitario e nutrizionale delle colture per poter intervenire tempestivamente con trattamenti agronomici appropriati al fine di ridurre l'incidenza delle avversità biotiche e abiotiche e di limitare l'entità degli eventuali danni”
I droni, essendo veicoli di piccole dimensioni ma forniti di sensori di alta qualità e componenti hardware leggeri ma potenti, rappresentano uno strumento ideale per effettuare check-up ripetuti e a basso costo.
Sono capaci di localizzarsi nello spazio e di svolgere in maniera autonoma attività di esplorazione e monitoraggio e, di conseguenza, si rivelano uno strumento perfetto per l’impiego in applicazioni di campo.