NUOVO REGOLAMENTO PER IL PILOTAGGIO DI SAPR, SISTEMA AEROMOBILE A PILOTAGGIO REMOTO

Che qualcosa dovesse cambiare era nell’aria.

Negli ultimi anni sempre più persone si sono avvicinate con interesse al mondo dei droni. Qualcuno, per puro piacere, molti altri per lavoro e professione.

Questo, da un lato, ha permesso lo sviluppo di questa importante tecnologia in molti settori, ma dall’altro ha reso molto confuso e, spesso, improprio, il loro utilizzo. Un utilizzo che, se non rispetta le regole, rischia di creare problemi a persone e al traffico aereo.

Più volte l’ENAC, L'Ente nazionale per l'aviazione civile, che regolamentava l’uso dei droni, ha cercato di stabilire regole chiare e precise sul loro utilizzo.

Questo, per evitare incidenti e utilizzi sbagliati di questi strumenti.

Dal prossimo anno, il controllo passa in mano al regolamento europeo, con una nuova normativa che entrerà in vigore dal 1 gennaio

Quindi, tra qualche giorno, per poter pilotare un drone (SAPR o APR), anche quelli che prima venivano semplicemente utilizzati per uso hobbistico e non professionale, servirà un patentino e un’assicurazione e saranno necessarie alcune autorizzazioni di base.

Quindi, non basterà più acquistare un drone e alzarlo in cielo, ma bisognerà prima di tutto frequentare un corso (online) e prendere l’Attestato di Pilota APR obbligatorio, che avrà poi validità di 5 anni.

Dopo di che, sarà indispensabile attivare un’assicurazione per danni a terzi. Questo, garantirà più sicurezza rispetto al passato.

Chi non dovesse seguire queste nuove norme, rischia multe molto salate che possono andare da un minimo di 516 euro se si viola il codice della navigazione, fino ad un massimo di 64.000 euro. Questo, in caso si faccia volare il drone in zone non autorizzate.

Frequentare il corso e conoscere i regolamenti è il modo migliore per evitare incidenti ed errori che potrebbero costare caro.

Restano, al momento, esenti da queste nuove regole, i droni considerati giocattolo, ma non quelli utilizzati per hobby.